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TIRO al BARATTOLO

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L'ippopotamo "liberato"

Karl Mannheim, un sociologo tedesco di origine ungherese vissuto nella prima metà del ‘900, considerato il fondatore dalla sociologia della conoscenza, distingueva tra ideologia e utopia; secondo lui solo l’utopia pur rappresentando una realtà che non c’è ha la possibilità di essere realizzata; l’ideologia invece è un insieme di contraffazioni della realtà che difficilmente hanno la potenzialità di realizzazione. Per il coevo sociologo italiano Vilfredo Pareto l’ideologia è una sorta di manipolazione (o automanipolazione) della realtà che illude se stessi e gli altri.
L’intensa partecipazione emotiva dei militanti è spesso simile alla ‘fede religiosa’ che può originare una sorta di partito o di organismo capace di una ferrea e capillare organizzazione nel tentativo di trasformare totalmente la società e l’uomo, secondo un preciso modello.
"Ideologico" sembra essere l'atteggiamento di chi è talmente sicuro delle proprie idee e non crede possibile sbagliarsi, non accetta il dialogo e il confronto, perché vuole che gli altri riconoscano la sua verità diventata assoluta. Questa manifesta intolleranza, di fatto, è sintomo di una debolezza di pensiero, una specie di insufficienza di opinioni proprie che evitano il confronto con le opinioni altrui; le proprie non sono neppure opinioni ma pensieri assoluti, verità acquisite che non necessitano di alcun confronto.  Ciò che appassiona i militanti è la convinzione di avere scoperto la verità, reale o apparente che sia. La passione soggettiva o collettiva non è garanzia della fondatezza razionale degli ideali rappresentati, ma lo diventa per chi vi aderisce, in altre parole la quantità dei praticanti diventa garanzia di verità.
Chi ha già definito le proprie posizioni non discute, ma neppure negozia, è talmente intollerante che ha soltanto la necessità di forzare la realtà per affermare con la prepotenza ciò in cui dice di credere.
Di per sé i valori di partenza possono essere buoni e positivi, perdono però di positività quando diventano un assoluto e perdono l’equilibrio con gli altri valori che sono pure necessari; è proprio l’equilibrio e il confronto tra le diversità di valori che cresce la cultura di una civiltà.
Il rispetto della natura, delle specie animali è sicuramente un grande valore, se diventa assoluto finisce per provocare l’intolleranza e la violenza dei movimenti come quelli “noTAV”, o quelli degli animalisti; di per sé non sono molto diversi dall’intolleranza religiosa, dalla violenza terrorista del Califfato mediorientale.
I movimenti animalisti (quasi sempre legati al veganismo) hanno come fine quello di equiparare l’uomo agli animali, senza pur badare alle tante contraddizione a cui vanno incontro come nella gestione dei cosiddetti animali domestici o da appartamento. Infatti parlano di “animali-non umani”, i movimenti più radicali (es. l’antispecismo)  pongono tutti gli animali, anche l'uomo sullo stesso piano, ritenendo falsa l'idea che l'essere umano sia superiore alle altre specie animali.
Questa idea è diventata politically correct motivata dai i numeri elevati di simpatizzanti, poca importa se il numero è fortemente inferiore a ciò che appare per l’intenza attività, messaggi, petizioni, denunce degli militanti.

Questa lunga premessa vorrebbe essere un commento a quello che è successo a Macerata, quando un blitz di animalisti ha dimostrato la verità della propria ideologia “liberando” gli animali del Circo Miranda Orfei dalle loro gabbie esponendoli al pericolo e, come successo alla morte. L’assurdo è che è meglio la morte della “prigionia” così che la colpa viene fatta ricadere su chi detiene gli animali e li accudisce con passione.
Giustamente se si libera un cane sull’autostrada è un delitto da punire, se lo si fa con un ippopotamo si diventa dei salvatori degli animali dalle grinfie dei circensi. I responsabili non saranno mai trovati come quelli della giraffa di Forlì, come l’imbrattatori dei mezzi dei circensi o i falsi denuncianti dei circhi solo per il fatto che sono circhi indipendentemente dal possesso di animali.